Saggi critici

Una geometria di sapienti equilibri

Riccardo Merolla – Docente di Letteratura Italiana – Università “La Sapienza” di Roma
«… In poesia ciò può significare geometria di sapienti equilibri e ricomposizioni del doppio, perché anche la poesia di Corbo non è univoca ma doppia, o quantomeno complessa
e non lineare.
Soltanto che una linea emerge chiara, predominante, prepotente, mentre l’altra è più dimessa, celata o quasi sotterranea.

La prima, ad esempio, è quella della lirica intimistica, ripiegata su se stessa … ma sempre pudica e discreta, mai retorica, mai banalmente sentimentale, mai confessione impudica.

Ma uno sguardo più attento, una indagine anatomica che penetri le viscere, uno scandaglio psicoanalitico che tocchi il profondo … svelano una seconda linea che, prima nascosta dagli stessi artifici della poesia, alla fine si scopre… È una linea proiettata invece verso l’esterno, verso il mondo, verso gli altri, cioè verso la storia, arrivando a toccare punte di vera e propria solidarietà verso la comune sofferenza, verso i drammi del vivere moderno.

Talvolta sono solo accenni improvvisi, tanto subitanei da sorprendere, e che pure mutano radicalmente l’originaria direzione lirico-intimistica di una poesia…»

Il brano è tratto dalla presentazione della raccolta di poesie di Antonio Corbo, Il cancello di faggi, Ragusa, Cultura Duemila Editrice, 1992.
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