Giovanni Anziani

Una mostra di pittura. Un artista campobassano non nuovo a tali manifestazioni; un impegno per la cultura e per offrire alla città una occasione per riflettere sul proprio futuro.

Questo il significato della mostra intitolata “Percorsi paralleli” inaugurata il 4 novembre presso la sala AxA di Palladino Company. Mostra personale di Antonio Corbo, non nuovo a questi appuntamenti culturali. Ricordiamo le ultime esposizioni di quadri: alla Galleria d’Arte vico Persichillo a Campobasso (2009) e sempre nel 2009 al Move Art come mostra collettiva di beneficenza; nel 2010 in Olanda al Raadhuis di Heemstede, palazzo municipale. Infine nel 2011 due mostre: all’ex Circolo Sannitico di Campobasso (mostra collettiva di beneficenza della Caritas) e ancora in Olanda (giugno/luglio) ad Haarlem presso “De Galerie” Spierenburg, come mostra personale.

Quale la storia di questo artista campobassano? In una nostra intervista egli ci ha raccontato il percorso della sua formazione sia come pittore sia come poeta partendo dalle prime mostre pittoriche negli anni ’60 caratterizzati dalla volontà di contribuire con l’arte sia a denunciare le ingiustizie di quegli anni sia a legarsi a quella parte della popolazione più emarginata. I temi sono quelli del dolore universale dell’uomo, della fame nel mondo, del razzismo e della lotta antirazzista (ci racconta di una sua opera d’arte pittorica dopo l’uccisione di Martin Luther King).

Gli chiediamo i motivi di questa particolare attenzione ai temi della giustizia sociale. Ci risponde ricordando la vita famigliare con il padre operaio nelle ferrovie (a Mestre-Venezia finito ingiustamente in galera durante la dittatura fascita); l’appartenenza alla Chiesa valdese (una realtà cristiana di minoranza e nel passato sempre discriminata); l’impegno nel sindacato CGIL, con la direzione di importanti categorie e anche con incarichi nazionali.

Tutto questo percorso è sfociato, possiamo dire, in una grande passione per l’arte che spazia dalla poesia alla pittura, ma anche dalla pittura alla poesia. Il legame strettissimo tra queste due forme così apparentemente tanto diverse costituisce il tema della mostra “Percorsi paralleli”. Come ha scritto Gianni Spallone nella presentazione del Catalogo e nel suo intervento critico all’inaugurazione della mostra: […] in omaggio alla collateralità di queste due arti. E si sa che […] a partire dal “dictum” di Orazio “ut pictura poesis” che la base teorica del rapporto tra pittura e poesia penetra nelle loro rispettive pratiche, e nei tratti letterari e pittorici, per accamparvisi e giungere stabilmente, pur tra una disputa e l’altra, fino ai nostri giorni, passando – è bene ricordarlo facendo solo due nome famosi – per Michelangelo e Carlo Levi. […]

Ci piace trascrivere il giudizio sull’opera di Antonio Corbo scritta da Stefano Levi Della Torre (saggista, filosofo e pittore ebreo di Milano): … le tue poesie dicono quanto un pittore cerca nel visibile l’invisibile, nella materia una trascendenza …

È dialogo tra poesia e pittura, e Antonio Corbo si confessa affermando che quando sopraggiunge un’ispirazione non sa se deve prendere “carta e penna” oppure “pennelli e tavolozza”!

Torniamo alla mostra di Campobasso. Tema dominante ci è sembrato essere l’origine del mondo dal “big-bang” alle prime forme di vita raffigurate nei tanti astri, nella luna, nel sole nascente di un nuovo giorno (mai vi è una raffigurazione del tramonto!) e nelle sue aurore. Un altro tema ci è sembrato importante sottolineare: il legame con il Molise (oltre a diversi “omaggi” all’Olanda!) e al suo territorio naturalistico: la neve, gli alberi, “alberi solitari che incontrano il destino dell’uomo”, come ha affermato un visitatore.

Una mostra importante da visitare perché non è destinata solo agli esperti, ma proprio a tutti noi, cittadini di questa città così bisognosi di essere nutriti da un messaggio caldo di libertà, di speranza e di responsabilità per il nostro futuro.

 

Giovanni Anziani

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